Frithjof Schuon: accenno di comparazione: l’intelligenza tra Oriente e Occidente

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Frithjof Shuon, filosofo e mistico svizzero, è stato uno dei maggiori esponenti della filosofia perenne. La filosofia eterna che soggiace comune a tutte le religioni, e in particolare alla sua corrente mistica.

«L’Occidentale è superiore agli altri uomini nella sola prospettiva del genio inventivo; ora questo non è che una deviazione – condizionata dall’umanesimo e dalle sue conseguenze – dal genio creatore che, invece, è comune all’Occidente e all’Oriente. L’Occidente prova la sua grandezza con le cattedrali, con le macchine e altre invenzioni che mirano solamente a fini terreni.

Ma l’unico criterio decisivo del valore umano è l’atteggiamento dell’uomo rispetto all’Assoluto, e il meno che si possa dire, in questa prospettiva, è: l’Europero non ha superiorità alcuna.

Non si deve confondere del resto il genio creatore – né in particolare il genio inventivo – con l’intelligenza pura, né con la nobiltà, beninteso. La razza nera non ha avuto senza dubbio Dante né un costruttore del Taj Mahal, ma ha avuto dei santi, e appunto ciò conta dinanzi a Dio.

D’altro canto non bisogna dimenticare che i popoli di civiltà molto “differenziata” e “mentale” sono portati a sottovalutare taluni modi d’intelligenza cui non sono abituati. C’è più intelligenza nei ritmi africani che nel maggior numero dei romanzi psicologici.

Qualsiasi civiltà è decaduta, ma i modi differiscono: la decadenza orientale è passiva; la decadenza occidentale è attiva. L’errore dell’Oriente decaduto consiste nel non pensare più; quello dell’Occidente decaduto, nel pensare troppo, e male. L’Oriente dorme su verità; l’Occidente vive di errori».

F. Schuon, Prospettive spirituali e fatti umani, 2014.

 

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