Assagioli ha creato un modello di psiche umana e di psicologia con evidenti influenze che comprendono misticismo, filosofia orientale, psicoanalisi e logica occidentale. Per lui era importante che la psicosintesi rimanesse scientifica. Con essa Assagioli ha magistralmente creato una sintesi tra le tradizioni filosofiche e religiose orientali e occidentali, riuscendo in un lavoro di astrazione dei principi fondamentali comuni. Una sintesi che spazia tra religione e scienza, Freud e Jung, spirito e materia, macrocosmo e microcosmo.
Egli praticava Yoga, (Hatha e Raja) e vari tipi di meditazione. Si interessava di Teosofia e fu ispirato dal misticismo e dall’esoterismo orientale e occidentale. Sia la madre che la moglie erano addentrate nella teosofia. E la fonte della Teosofia dalla tradizione indù / neoplatonica influenzò profondamente il suo pensiero. La similitudine con le tradizioni mistiche orientali e occidentali è evidente per esempio nella sua concezione del Sé, che ricorda molto la descrizione orientale di “Atman”.
Negli anni ebbe vari contatti che gli consentirono di approfondire la sua conoscenza delle tradizioni spirituali. Incontrò il filosofo ebreo Martin Buber, gli esoteristi Ouspensky e Alice Bailey, il buddista Lama Govinda, il poeta indiano Rabindranath Tagore, l’astrologo Dane Rudhyar, il mistico sufi Inhayat Khan, il maestro Buddhista Suzuki, il fondatore della logoterapia Victor Frankl e lo psicologo umanista Abraham Maslow.
Alcuni credono che la psicosintesi sia una versione scientifica della teosofia di Alice Bailey, esoterista con la quale Assagioli lavorò personalmente. Però con la quale iniziò una collaborazione solo a partire dagli anni ’30, quando già aveva sviluppato gran parte della sua teoria. Poco sappiamo di questo perché, Assagioli manteneva il silenzio sulle sue frequentazioni e il lavoro teosofico. Infatti temeva si creasse confusione e che la psicosintesi fosse confusa con una religione e scientificamente rifiutata e derisa.
Assagioli fa anche diversi riferimenti ai mistici occidentali, come Giovanni della Croce e San Francesco d’Assisi.
All’interno della psicologia occidentale non c’è dubbio che William James, C. G. Jung e Viktor Frankl fossero suoi compagni spiritualmente vicini.
Quindi la psicosintesi è e rimane un approccio psicologico e scientifico anche se sicuramente ha avuto influenze religiose e filosofiche.
“Capire i concetti di base dei Veda è stato per me importante per capire la psicosintesi transpersonale. Ma a qualunque religione un individuo appartenga può sempre ritrovare nella psicosintesi i concetti di base del proprio credo”. Assagioli aveva una vasta cultura e attingeva a tutte le tradizioni mistiche e filosofiche. Con la sua grande capacità di astrazione e sintesi ha estratto da esse dei principi universali validi per tutti gli esseri umani in tutte le epoche.
“Abbiamo ora raggiunto il quindicesimo gruppo di simboli, quello della risurrezione e del ritorno, quello che nei vangeli viene indicato come il ritorno del figliol prodigo alla casa del padre. Questo è un ritorno a uno stato precedente e punta a un ritorno all’essere originale primordiale.
Ciò presuppone una teoria emanatistica dell’anima, che scende, diventa un tutt’uno con la materia, e poi ritorna alla sua “casa”, la patria celeste – non come era prima, ma arricchita dall’esperienza di auto-consapevolezza che è maturata in fatica e conflitto”.
R. Assagioli, Transpersonal Development