Questo filosofo Indù, tanto criticato per questo, sopratutto da René Guénon, ha scritto in difesa della ragione delle pagine stupende, ritornando, in tale apologia, alle radici della dottrina Yoga, fraintesa è falsata da molti critici occidentali e anche da non pochi orientali. La sua idea era certamente, quella di gettare un ponte tra Oriente e Occidente con un linguaggio comprensibile al nuovo continente.
«Si dice che la ragione è abbastanza forte, ma che essa non è sempre sufficiente a farci raggiungere la verità, che molte volte essa s’inganna; da ciò si conclude che dobbiamo credere nell’autorità di una Chiesa.
Così mi ha detto un cattolico romano; ma io non ho potuto riconoscere la logica del suo ragionamento. Dirò, dunque, che se la ragione è debole, un corpo di preti sarà ancora più debole. Perciò, non accetterò il suo verdetto, ma mi atterrò alla mia ragione, poiché, malgrado le debolezze, vi è qualche probabilità di arrivare alla verità.
Noi dobbiamo seguire la ragione e simpatizzare con coloro che non pervengono ad alcuna specie di credenza col seguire la ragione, poiché è meglio che l’umanità divenga atea seguendo la ragione, piuttosto che credere ciecamente in duecento milioni di dèi sull’autorità di chicchessia.
«Ciò che vogliamo è il progresso. La gloria dell’uomo è nel pensiero. Io credo nella ragione, avendo visto i mali causati dall’autorità, essendo nato appunto in un paese dove l’autorità è stata spinta fino all’estremo».
Parole ardite che sembrano pronunciate da uno dei più arditi razionalisti dell’Occidente! Mentre, invece, bisogna tenere ben presente che i motivi che spinsero Vivekananda a pronunziarle posseggono un carattere altamente spirituale e religioso. Questo filosofo, moralista Indù, si preoccupa, innanzitutto delle grandi vie da battere e dei mezzi più efficaci per raggiungere la verità è la perfezione spirituale, per entrare infine nel piano divino, nirvanico; e, come tutti i religiosi Indù, egli sapeva bene come ciò fosse possibile solo attraverso il potenziamento di tutte quante le facoltà psichiche dell’individuo.